Recensione: Io prima di te

IO PRIMA DI TE

Autore: Jojo Moyes

Editore: Mondadori

Anno: 20013

Mi avevano parlato molto bene di questo libro, ma ero indecisa se cominciarlo o meno. Ho imparato per esperienza che i libri troppo pubblicizzati, che vanno di “moda”, spesso deludono le mie aspettative. Inoltre, sapevo che l’argomento toccato era piuttosto delicato e temevo che sarebbe stato troppo doloroso leggerlo. Invece, niente di tutto ciò! E’ vero che l’argomento è pesantuccio, ma la scrittura è scorrevole e a tratti divertente.

Nonostante questo, le mie 4 lacrime, tra una pagina e l’altra, le ho versate.. ma cosa ci posso fare se sono sensibile? E poi se un libro non ti lascia dentro almeno un po’ di emozione, significa che non è bello, secondo me.

Ma passiamo alla trama.

Louisa Clark è una ragazza tranquilla e ha impostato la sua vita in modo da restare al riparo da qualsiasi emozione. Vive in una piccola cittadina (sempre la stessa da quando è nata) insieme ai propri familiari, fa un lavoro che la soddisfa ma che non la qualifica in nulla e neanche valorizza le sue capacità e sta con un ragazzo che sembra più interessato al suo allenamento di triathlon che a lei.

In questo modo forse crede di sentirsi protetta: fa quello che gli altri si aspettano da lei, accetta di buon grado che tutte le aspettative dei propri genitori siano incentrate sulla sorella, considerata più in gamba e più capace, e lascia che le sue giornate scorrano tutte uguali, senza scossoni o eccessivi turbamenti.

Non si mette mai veramente in gioco in nulla, perchè è convinta di non avere nessuna qualità, nessuna abilità particolare.

E’ solo quando perde il lavoro di cameriera ed è costretta a darsi da fare per cercarne un altro, che finalmente la sua vita cambia e lei si rende conto di avere dentro di sè molte potenzialità nascoste.

Verrà infatti assunta da Camilla Traynor, che ha bisogno di una persona che si prenda cura del figlio Will, rimasto paralizzato in seguito ad un incidente stradale e da quell’incontro tutta la sua vita cambierà e verrà stravolta.

Il compito di Louisa si rivela subito ostico: quando ha subito l’incidente che gli è costato l’uso delle gambe, Will era un dirigente di successo che amava la vita e l’avventura e non si rassegna a dover condurre il resto della sua esistenza costretto su una sedia a rotelle, per questo è scorbutico, antipatico e sembra non gradire assolutamente la sua compagnia.

Col tempo però Louisa imparerà a capire che dietro questa scorza dura, si nasconde invece un uomo sensibile, acuto, in grado di vedere aldilà delle apparenze.

Sarà grazie al suo aiuto e alla sua amicizia, che lei comincerà piano piano ad uscire dal guscio, a capire di avere delle qualità, a desiderare per sè una vita migliore, fuori dalla cittadina di provincia in cui si è rinchiusa per tutta la vita, lontano da persone che non credono in lei.

Proprio quando il loro rapporto comincia ad ingranare, però, Louisa scopre una tremenda verità: Will ha in programma di recarsi in una clinica in Svizzera dove praticano il suicidio assistito e ha concesso alla sua famiglia sei mesi di tempo per abituarsi all’idea.

Lo scopre così, per caso, ascoltando una conversazione tra la madre e la sorella di Will e inizialmente rimane talmente sconvolta dalla notizia, da decidere di licenziarsi in tronco e allontanarsi il più possibile da quella famiglia.

Successivamente però ci ripensa e si impegna anima e corpo nel tentativo di fargli cambiare idea.

Si iscrive ad un forum per persone disabili, chiede informazioni, stringe amicizie e scopre così che sono tante le attività che Will potrebbe fare e che esistono centri creati apposta per consentire anche a chi è disabile di fare sport e attività avventurose.

Crea un calendario di attività sempre diverse con il quale farlo svagare, lo convince ad uscire piano piano di casa, portandolo prima a fare pic nic sul giardino del castello vicino a cui abitano, e sposandosi via via più lontano, fino a fargli fare una vera e propria vacanza.

Spera in questo modo di fargli capire che non deve perdere la speranza e che, anche se è tetraplegico, la sua vita non è rovinata, perchè può ancora emozionarsi, divertirsi, addirittura innamorarsi.

Alla fine di questo percorso si ritroveranno entrambi cambiati, arricchiti dalle esperienze fatte e dalle emozioni vissute.

Voto: 7,5

9 commenti su “Recensione: Io prima di te

  1. Sembra un romanzo di formazione…mi piace, mi ha incuriosito e anche un po’ innervosito, quando leggevo della protagonista che si lasciava così vivere. Brava, bell’articolo!

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